SLT e Vitreolisi YAG laser
Cosa sono i corpi mobili vitreali?
I corpi mobili vitreali sono opacità che fluttuano all’interno dell’occhio e determinano la visione di ombre che sembrano galleggiare e si spostano con i movimenti dell’occhio. Queste ombre, note come miodesopsie, hanno forme diverse: possono assomigliare a piccoli moscerini, a mosche, a ragnatele o ad altre immagini. Si tratta di un problema che può insorgere tanto nei giovani quanto nelle persone di età avanzata.
La foto a destra mostra una di queste opacità di colore bianco, con un aspetto che potremmo definire ramificato. E’ facile immaginare come tale opacità provochi disturbi visivi.
Quali trattamenti sono disponibili per eliminare i corpi mobili vitreali?
Tradizionalmente ai pazienti che lamentano la visione dei corpi mobili non sono state offerte grandi alternative. Tuttora la maggior parte degli oculisti suggerisce la semplice osservazione, in quanto spesso i sintomi tendono a ridursi spontaneamente con il passare dei mesi o degli anni. Attendere per tanto tempo, tuttavia, significa sopportare grandi disagi, soprattutto se chi soffre di tale disturbo lavora al computer ed ha bisogno di una buona vista. Dato che non esistono terapie mediche efficaci, fino all’avvento della vitreolisi YAG laser, l’unica soluzione era rappresentata dalla rimozione chirurgica attraverso una vitrectomia. Questa rimane un’ottima alternativa per i casi più complessi, ma è sicuramente un’alternativa invasiva, in quanto come ogni procedura chirurgica comporta alcuni rischi potenzialmente gravi (infezioni, distacco di retina, ecc.).
Cos’è la vitreolisi YAG laser?
La vitreolisi YAG laser offre un’alternativa efficace (e priva dei rischi connessi alla chirurgia) per eliminare le miodesopsie in maniera non invasiva e indolore. In realtà non è una novità assoluta, in quanto alcuni oculisti pioneri nell’uso dei laser YAG l’avevano già sperimentata negli anni Ottanta. Da allora pochi specialisti si sono dedicati a questa tecnica, in quanto i laser in commercio erano stati sviluppati per altre applicazioni e non consentivano un trattamento sicuro a livello del vitreo. Essi permettevano una visione limitata del vitreo, il che causava difficoltà all’oculista nel visualizzare le opacità obiettivo del trattamento. Essi richiedevano anche un elevato livello di energia per dissolvere i corpi mobili, con il rischio di danni a carico della retina o del cristallino.
Il nuovo laser Ultra Q Reflex è stato progettato per superare questi problemi ed è in grado di trattare tanto le patologie del segmento anteriore quanto quelle del segmento posteriore dell’occhio. Il trattamento è ambulatoriale e non richiede ricoveri. Prima del trattamento vengono instillate alcune gocce di anestetico, in modo da evitare il fastidio causato dall’applicazione della lente a contatto utilizzata dall’oculista per mettere a fuoco i corpi mobili vitreali. Ogni seduta dura circa 15 minuti e di norma sono necessarie due o tre sedute.
Impulsi laser a bassa energia vengono emessi per far evaporare le opacità vitreali. Durante questo processo l’energia del laser fa evaporare le molecole di collagene ed acido ialuronico trasformandole in gas. Il risultato finale è che le opacità vitreali scompaiono o sono ridotte a dimensioni tali da non causare più fastidio.
Cosa possiamo aspettarci al termine del trattamento?
Una volta terminato il trattamento, è possibile vedere piccole opacità fluttuanti nella porzione inferiore del campo visivo. Tali opacità sono causate dalle bollicine di gas che si formano durante il trattamento e si dissolvono velocemente. Il miglioramento dei sintomi compare già dal giorno successivo. Casi di infiammazione sono estremamente rari ed è quindi improbabile che il paziente sperimenti fastidi legati al trattamento laser.
Gli ottimi risultati della vitreolisi laser sono stati riportati su JAMA Ophthalmology in uno studio che ha dimostrato il miglioramento dei sintomi visivi e l’assenza di complicanze postoperatorie (clicca qui per leggere l’articolo).
Chi può essere trattato?
Non tutti i pazienti con miodesopsie possono sottoporsi alla vitreolisi laser. La principale controindicazione è rappresentata dalla vicinanza al cristallino o alla retina. Nel primo caso, il laser rischierebbe di causare una cataratta e nel secondo un danno alla retina. Per questo motivo, prima del trattamento eseguiamo un’ecografia (immagine a sinistra), che ci permette di misurare la distanza del corpo mobile dalla retina. Se tale distanza è inferiore a 2 mm, il laser è controindicato.
Un’altra situazione relativamente comune è la presenza di corpi mobili troppo piccoli, che l’oculista non è in grado di visualizzare e di conseguenza non può trattare. Tale evenienza si verifica più frequentemente nei giovani ed è documentabile per mezzo dell’OCT, sofisticata tecnica di imaging del fondo oculare. L’immagine sotto mostra uno di tali casi, in cui il corpo mobile è visibile solo con l’OCT ed è troppo vicino alla retina (509 micron).
Infine, il laser può portare a risultati non ottimali quando le opacità del vitreo sono molto diffuse e non è possibile focalizzare il raggio del laser su di loro. In questi casi può essere più efficace una vitrectomia, che consente l’asportazione chirurgica di tutto il vitreo.