6 MITI DA SFATARE SULLA LASIK
Gli eccellenti risultati della LASIK continuano a guadagnare l’attenzione degli opinion leaders a livello mondiale. Da una recente revisione della letteratura è emerso che alcuni miti sulla LASIK vanno definitivamente sfatati.
Mito 1: Gli oculisti non si sottoporrebbero mai alla chirurgia refrattiva. Non solo gli oculisti si sottopongono alla chirurgia refrattiva, ma la eseguono anche sui propri familiari ed amici. In una recente pubblicazione i chirurghi refrattivi si sottopongono alla LASIK 4 volte più frequentemente rispetto alla media della popolazione. [1]
Mito 2: Le lenti a contatto sono più sicure della LASIK. Non esistono differenze nel rischio di complicanze gravi fra chi si sottopone a LASIK e chi utilizza le lenti a contatto a lungo termine, in base ad uno studio pubblicato sul Journal of Cataract and Refractive Surgery. [2] Circa un terzo dei pazienti che usano lenti a contatto sperimentano ogni anno una complicanza che richiede una visita oculistica. [3]
Mito 3: La LASIK aumenta il rischio della visione di alone o di abbagliamento. In base ai risultati dello studio PROWL della FDA, la LASIK riduce significativamente gli aloni e l’abbagliamento rispetto ai valori preoperatori. [4,5]
Mito 4: L’occhio secco è estremamente comune dopo la LASIK. Lo studio PROWL della FDA ha anche valutato l’incidenza di occhio secco prima e dopo LASIK ed ha rilevato che la LASIK riduce significativamente la frequenza e la severità dell’occhio secco a distanza di sei mesi dall’intervento. [7,8]
Mito 5: La sicurezza della LASIK non è migliorata. Non solo c’è stata una chiara tendenza negli ultimi 10 anni verso un misurabile miglioramento della sicurezza e dei risultati della LASIK, ma dati recenti provenienti da uno studio su 68.000 pazienti riportano che in media il 95% dei pazienti erano soddisfatti della procedura chirurgica. [6]
Mito 6: Le complicanze avvengono frequentemente. Le complicanze relative al flap erano molto più comuni prima dell’avvento della femtoLASIK. Con le nuove tecnologie e con la migliore comprensione della biomeccanica corneale, le complicanze si sono ridotte e sono ormai estremamente rare.