Bologna, 10 Giugno 2019
Una nuova soluzione terapeutica è disponibile presso lo Studio Oculistico d’Azeglio per il trattamento della sindrome dell’occhio secco: la luce pulsata.
La sindrome dell’occhio secco colpisce milioni di persone e si manifesta con sensazione di sabbia negli occhi, bruciore, prurito, fastidio alla luce, arrossamento oculare e riduzione della qualità visiva. L’occhio secco può dipendere da numerose cause, ma un fattore che gioca un ruolo importante è rappresentato spesso dallo stato di salute delle ghiandole di Meibomio. Queste sono posizionate nelle palpebre immediatamente dietro alle ciglia e producono uno strato oleoso che costituisce la parte superficiale del cosiddetto “film lacrimale”, la pellicola di lacrime che riveste la superficie oculare. Lo scopo della componente lipidica-oleosa consiste nell’impedire l’evaporazione delle lacrime. Quando queste ghiandole non funzionano bene, la terapia tradizionale si basa su impacchi caldi, colliri e pomate.
Il trattamento dell’occhio secco con luce pulsata è nato dopo l’osservazione che pazienti trattati con tale tecnica per patologie dermatologiche (acne rosacea) avevano riportato un miglioramento dei sintomi da occhio secco. Esso consiste in una serie di flash luminosi applicata sulle palpebre. Il meccanismo con cui questi flash agiscono è di natura termica: l’energia termica viene assorbita dall’emoglobina, creando un aumento della temperatura che è in grado di distruggere piccoli vasi anomali dilatati (teleangectasie); ne deriva un ridotto apporto di mediatori infiammatori alle ghiandole di Meibomio. L’aumento di calore è inoltre in grado di liquefare il secreto delle ghiandole di Meibomio.
Il trattamento con luce pulsata si è dimostrato efficace nel trattare la secchezza oculare nel 90% dei casi di disfunzione delle ghiandole di Meibomio, con effetti che durano oltre un anno nel 60% dei pazienti. Il trattamento è indolore, dura pochi minuti e deve essere ripetuto 3 volte nell’arco delle prime sei settimane. I benefici nella maggior parte dei casi vengono avvertiti a partire dalla seconda applicazione.