OCT e Angio OCT
L’OCT (optical coherence tomography)
Rappresenta la più grande innovazione tecnologica nella diagnostica degli ultimi 20 anni in campo oculistico. Questa tecnologia permette uno studio accurato delle maggior parte delle strutture delle strutture oculari, tanto nel segmento posteriore (retina e nervo ottico) quanto in quello anteriore (cornea), con una risoluzione di 5 micron.
Fin dalla sua nascita, nel 2008, lo Studio Oculistico d’Azeglio ha utilizzato uno degli strumenti più avanzati: il Cirrus HD-OCT, basato sulla tecnologia OCT spectral domain e sviluppato dalla Carl Zeiss Meditec, la casa che per prima ha introdotto sul mercato l’OCT negli anni Novanta. Nel 2016 ci siamo dotati dell’ulteriore evoluzione tecnologica con l’acquisto del Topcon Triton, l’unico OCT in commercio con tecnologia swept-souce, per la massima definizione delle immagini. Il Triton permette di ottenere scansioni del nervo ottico con una risoluzione finora impensabile; inoltre è l’unico OCT a permettere lo studio e la quantificazione della coroide, lo strato vascolare posizionato esternamente alla retina e di fondamentale importanza per l’apporto di sangue alla retina e al nervo ottico.
Infine il Triton è in grado di eseguire la cosiddetta angio-OCT, la nuova tecnica per la visualizzazione non invasiva dei vasi retinici e delle membrane neovascolari sottoretiniche, molto utile in patologie come la degenerazione maculare senile.
I pazienti che si rivolgono a noi possono usufruire della grande esperienza acquisita con l’OCT dai medici dello Studio Oculistico d’Azeglio, esperienza che ha portato alla pubblicazione di numerosi articoli scientifici su tale tecnologia. Clicca qui per vedere le pubblicazioni.
Le applicazioni dell’OCT sono innumerevoli, alcuni esempi
Diagnosi edema maculare cistoide
Diagnosi degenerazione maculare senile
Diagnosi glaucoma
Angio-OCT
Angiografia-OCT
L’angiografia OCT (angio-OCT) è una modernissima tecnica d’esame che permette di visualizzare i vasi della macula e del nervo ottico, senza bisogno di iniettare un colorante per via endovenosa, come invece avviene per la fluorangiografia e l’angiografia al verde di indocianina. Per quanto riguarda lo studio della macula, l’angio-OCT individua 4 strati: il plesso vascolare superficiale, il plesso vascolare profondo, lo strato retinico esterno (dove normalmente non sono presenti vasi sanguigni) e lo strato della coriocapillare. Anche per quanto riguarda lo studio del nervo ottico, l’angio-OCT individua separatamente 4 strati: lo strato del nervo ottico, del vitreo, dei capillari peripapillari radiali e della coriocapillare.
L’angio-OCT risulta molto utile per inidividuare le neovascolarizzazioni coroideali (CNV), come quelle che caratterizzano la degenerazione maculare senile umida. Inoltre, studi clinici hanno dimostrato che l’angio-OCT è spesso più sensibile dell’imaging tradizionale per riconoscere la presenza di CNV nei casi di corioretinopatia sierosa centrale cronica e nei casi di maculopatia miopica. L’angio-OCT permette anche di definire le dimensioni e i bordi della CNV, non essendo mascherati dal leakage vascolare e questo può essere d’aiuto nel valutare la risposta ad un trattamento o una eventuale riattivazione precoce della patologia, spesso evidente ancora prima della ricomparsa di fluido all’esame OCT tradizionale.
Esempio di angio-OCT in un paziente affetto da CNV
Grazie all’angio-OCT, inoltre, si può riconoscere la presenza e l’estensione dell’ischemia retinica come nei casi di retinopatia diabetica e occlusioni vascolari.
Esempio di angio OCT in un paziente affetto da edema maculare diabetico
L’angio-OCT può essere utile anche per lo studio del nervo ottico nel glaucoma: studi clinici, infatti, hanno dimostrato che la densità dei vasi superficiali peripapillari e della papilla ottica è correlata alla densità delle fibre nervose retiniche peripapillari e allo spessore delle cellule ganglionari maculari.
Esempio di angio OCT del nervo ottico