FORO MACULARE
Il foro maculare è una patologia caratterizzata dalla formazione di una soluzione di continuo nella parte centrale della macula ed è associato ad una riduzione della capacità visiva. Prima di arrivare a questo stadio, tuttavia, si possono notare alcune alterazioni sulla superficie retinica, a livello dell’interfaccia vitreo-retinica. Il corpo vitreo, la sotanza gelatinosa all’interno del bulbo oculare, può andare incontro a modificazioni fisico-chimiche e distaccarsi dalla retina. In genere il distacco posteriore del vitreo è asintomatico, ma alcune volte può indurre delle trazioni sulla retina che, nei casi più gravi possono portare alla formazione di un foro maculare a tutto spessore.
Secondo una recente classificazione delle adesioni e delle trazioni vitreomaculari e dei fori maculari possiamo distinguere:
– Adesione vitreo-maculare: consiste in una separazione del vitreo perifoveale, senza alterazioni della morfologia retinica. Può essere focale o ampia, cioè se l’adesione si estende per meno o più di 1,5 mm.
Immagine OCT di adesione vitreomaculare focale (sinistra) e ampia (destra)
– Trazione vitreomaculare:il distacco posteriore del vitreo e incompleto e determina una distorsione sulla fovea, che talora può determinare la formazione di schisi intraretinica, pseudocisti e fluido sottoretinico. Anche in questo caso può essere focale o ampia se la trazione è minore o maggiore di 1,5 mm.
Trazione vitreo maculare focale (sinistra) e ampia (destra)
– Foro maculare: foro a tutto spessore a livello foveale. Anche in questo caso può essere classificato in base alle dimesioni del foro: piccolo (<250 micron); medio (250-400 micron) e grande (>400 micron)
Foro maculare piccolo
Foro maculare medio
Foro maculare grande
Il foro maculare può inoltre essere suddiviso una base alla presenza o all’esena di una trazione vitreo maculare
Foro maculare a tutto spessore associato a trazione vitreomaculare
Foro maculare a tutto spessore senza trazione vitreomaculare
In questa nuova classificazione, inoltre, sono state definite anche altre due patologie dovute ad alteazioni dell’interfaccia vitreo-retinica:
– Foro maculare lamellare: è un foro non a tutto spessore, caratterizzato da una divisione tra la retina interna ed esterna. I fotorecettori tuttavia risultano essere integri. Spesso è presente anche una membrana epiretinica associata.
– Pseudoforo: è caratterizzato da una verticalizzazione o ispessimento dei contorni foveali ed è dovuto alla presenza di una membrana epiretinica con apertura centrale (foro della membrana epiretinica).
Foro maculare lamellare
Pseudoforo
Eziologia
Nella maggior parte dei casi la causa è idopatica, cioè sconosciuta. In altri casi la trazione vitreomaculare e la comparsa del foro può essere favorita da traumi, infiammazioni oculari, miopia elevata, interventi chirurgici intraoculari.
Sintomatologia
I casi di adesione vitreomaculare e trazione vitreomaculare lieve, pseudoforo e foro maculare lamellare possono essere asintomatici o associati a lieve visione distorta (metamorfopsia) o calo visivo. Nei casi invece di trazioni vitreomaculare severe il paziente può avvertire metamorfopsia e una calo visivo più severo. Il foro maculare è invece sempre sintomatico ed associato a calo visivo, visione di metamorfopsie o visione di una macchia scura centrale (scotoma).
Diagnosi
È per questo motivo raccomandabile effettuare controlli periodici con OCT e test di Amsler per valutare l’eventuale progressione.
Trattamento
Le adesioni vitreomaculari, le trazioni vitreomaculari, i fori maculari lamellari e gli pseudofori possono rimanere asintomatici e non progredire per lungo tempo o addirittura per tutta la vita. In questi casi è comunque consigliato eseguire periodicamente controlli del fondo oculare e dell’esame OCT. Una minoranza di casi tendono invece ad essere sintomatici e a progredire per cui si dovrebbe prendere in considerazione la possibilità di ricorrere ad un trattamento specifico. I fori maculari a tutto spessore invece raramente si chiudono spontameamente, per cui andrebbero trattati il prima possibile.
Le opzioni terapeutiche disponibili comprendono la vitrectomia via pars plana con o senza peeling della membrana limitante interna. Questo intervento è associato ad una alta percetuale di successo anatomico (chiusura del foro) e funzionale (miglioramento dell’acuità visiva e delle metamorfopsie). In alcuni casi di trazioni vitreomaculari o di fori maculari di piccole dimensioni è stato recentemente approvato una farmaco che viene iniettato all’interno dell’occhio (via intravitreale) e che in alcuni casi rende possibile la chiusura del foro e il rilascio delle trazioni vitreomaculari senza dover ricorrere ad un intervento chirurgico di vitrectomia.
Il recupero visivo è influenzato dall’acuità visiva preoperatoria e dalla presenza di eventuali patologie associate.